Elminti - Protozoi - echinodermi
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PARASSITI<br />
• Esseri viventi che necessitano di un ospite (animale o<br />
cellulare) per sopravvivere<br />
ARTROPODI - INSETTI<br />
INFESTAZIONI<br />
• Esseri viventi che NON necessitano di un ospite ma che<br />
si adattano ad un nuovo ambiente per sopravvivere<br />
<strong>Elminti</strong> - <strong>Protozoi</strong> - <strong>echinodermi</strong><br />
INFEZIONI<br />
• Esseri viventi semplici che crescono e si moltiplicano<br />
in un ospite occasionale<br />
Virus - Batteri - Miceti -
ARTROPODI<br />
Invertebrati ad alta organizzazione morfo-fisiologica, la cui<br />
locomozione è assicurata da zampe (3-4 paia)<br />
- Acaro della Scabbia umana<br />
ed animale<br />
- Altri acari<br />
- Demodex<br />
- Zecche<br />
- Ragni e scorpioni<br />
- Trombicula<br />
- Centipiedi e scorpioni<br />
- Pediculosi del capo, del corpo e del pube<br />
• Insetti<br />
- pulci o afanitteri<br />
- cimici<br />
- zanzare<br />
- simulidi e mosche<br />
- coleotteri<br />
- lepidotteri<br />
- formiche, api e vespe
• Acaro presente nella<br />
polvere di casa i cui<br />
residui organici<br />
contengono allergeni<br />
capaci di indurre in<br />
soggetti predisposti<br />
allergie respiratorie<br />
• Demodex folliculorum,<br />
può essere presente<br />
nelle ghiandole sebacee<br />
di pazienti affetti da<br />
rosacea<br />
DEMODEX
TROMBICULOSI<br />
Sono dermatosi determinate da acari della famiglia<br />
Trombiculidae ( 1mm giallo-brunastre le cui larve di<br />
0,3mm sono i veri parassiti che si nutrono di sangue)<br />
Si tratta di una parassitosi umana occasionale in<br />
quanto le Trombiculae, che vivono sui vegetali,<br />
specialmente nelle boscaglie, hanno ospiti particolari<br />
(piccoli mammiferi, uccelli)<br />
L'uomo è ospite occasionale e si contagia camminando<br />
o lavorando tra i cespugli, sugli alberi, ai margini dei<br />
boschi (contadini, boscaioli, potatori, cacciatori,<br />
cercatori di funghi, gitanti ecc.)<br />
Le lesioni sono simili a punture d’insetto
SCABBIA UMANA<br />
Agente eziologico: Sarcoptes scabiei hominis<br />
femmina adulta<br />
- corpo ovoidale ed appiattito<br />
- 0,4 x 0,3 mm<br />
- 4 paia di zampe<br />
- sul dorso: aculei , borsa copulatoria<br />
maschio adulto<br />
- è circa la metà della femmina<br />
- le squame e le spine dorsali sono scarse<br />
larve, protoninfe e tritoninfe<br />
- hanno solo 3 paia di zampe<br />
- sprovviste di organi copulatori<br />
- dimensioni intermedie rispetto alle forme adulte
CICLO BIOLOGICO<br />
(3-4 settimane)<br />
La femmina scava nello strato<br />
corneo una nicchia dove il<br />
maschio la raggiunge, la<br />
feconda e muore. La femmina<br />
lascia scava il cunicolo<br />
nell’epidermide tramite enzimi<br />
cheratolitici e deposita le uova.<br />
Le uova ricominciano il ciclo<br />
biologico di larve e ninfe ed<br />
infine adulti<br />
SCABBIA UMANA
• CLINICA<br />
SCABBIA UMANA<br />
- cunicolo: rilievo filiforme con decorso sinuoso, di<br />
pochi mm, grigio-nerastro, evidente nelle zone ipercheratosiche<br />
(faccia laterale delle dita, faccia volare dei polsi<br />
- prurito: ribelle con acme poco tempo dopo che il<br />
paziente si è coricato e nella notte, 2-3 settimane dopo<br />
l'infestazione<br />
- lesioni da grattamento: l'intenso prurito determina la<br />
comparsa di lesioni escoriate crostose che vanno incontro<br />
facilmente a complicanze microbiche ed eczematizzazione
SCABBIA UMANA<br />
SEDI ELETTIVE<br />
Spazi interdigitali, superficie volare del polso,<br />
eminenza tenare, pilastri ascellari, glutei, ginocchia, gomiti<br />
• NELL'UOMO<br />
Pene, scroto<br />
• NELLA DONNA<br />
Areola mammaria<br />
• NEL LATTANTE<br />
Palmo delle mani, pianta dei piedi
SCABBIA UMANA<br />
(forme particolari)<br />
– nel lattante<br />
» vescicole perlacee opp.vescicolo-pustole in regione<br />
palmo-plantare (dopo il trattamento possono persistere<br />
lesioni infiltrate papulo-nodulari , pruriginose)<br />
– negli anziani<br />
» localizzazione tipica delle lesioni al dorso<br />
– nei defedati<br />
» può insorgere un particolare tipo di scabbia detta<br />
norvegese caratterizzata da<br />
• ipercheratosi<br />
• verrucosità alle mani, piedi, gomiti e ginocchia<br />
• endemia fra i ricoverati ed il personale di assistenza
SCABBIA ANIMALI<br />
Queste dermatosi sono provocate da acari di animali (coniglio,<br />
cane, gatto, leone, cavallo) venuti occasionalmente a contatto<br />
della cute umana<br />
Le lesioni cutanee conseguono ai morsi dell'acaro ed hanno<br />
carattere transitorio, poichè l'acaro non si adatta all'uomo e<br />
presto lo abbandona<br />
• Mancano i cunicoli<br />
• Il prurito non si accentua di notte.<br />
• Gli acari non sono reperibili nelle lesioni.<br />
• Non c'è contagio interumano<br />
• Regrediscono spontaneamente in pochi giorni dopo<br />
l'allontanamento degli animali parassitati
CHEYLETELLIOSI<br />
• La Cheyletiella è un acaro di piccole<br />
dimensioni presente su cani, gatti, conigli<br />
• aspetti clinici simili alla scabbia o a punture<br />
d’insetto
Insetto, privo di ali, parassita obbligato dei mammiferi, dotato di<br />
notevole specificità per l'ospite<br />
Pediculus humanus capitis<br />
PIDOCCHIO<br />
Pediculus humanus corporis Phtirus pubis
CICLO PIDOCCHIO
PEDICULOSI DEL CAPILLIZIO<br />
• bianco-grigiastro, la femmina è lunga 3-4 mm, il maschio è più piccolo, ha<br />
3 paia di zampe munite di artigli<br />
• la femmina depone e attacca<br />
le uova (lendini) sui capelli, in<br />
media 7-8 uova al giorno<br />
• dall'uovo dopo 8 giorni nasce una ninfa che giunge alla maturità in 8 giorni<br />
• gli adulti succhiano il sangue dall'ospite iniettando la saliva che provoca il<br />
prurito
PEDICULOSI DEL CAPILLIZIO<br />
• Gli ospiti abituali sono i bambini in età prescolare ma è nelle<br />
scuole elementari che si verificano le epidemie<br />
• Il contagio può essere diretto o mediato da copricapi, pettini e<br />
spazzole<br />
• Zone preferenziali per la deposizione delle lendini sono la<br />
regione nucale e retroauricolare
PEDICULOSI DEL CAPILLIZIO<br />
CLINICA<br />
• Prurito<br />
• Il grattamento provoca escoriazioni e, facilmente sovrapposizioni microbiche.<br />
TRATTAMENTO<br />
• Aspersione con preparati (a base di zolfo, opp. Piretrine, opp. Benzoato di<br />
benzile, opp. Malathion) seguita da un'energica detersione.<br />
• Ripetere il trattamento dopo 8 giorni ed estenderlo a scopo profilattico a tutti i<br />
conviventi o agli scolari
PEDICULOSI DEL CORPO<br />
Vive nelle pieghe e cuciture degli indumenti ove depone le uova, si<br />
sposta sulla cute dell'ospite solo per nutrirsi<br />
CLINICA<br />
Eruzioni papulo-oricate pririginose soprattutto al dorso, pilastri ascellari<br />
e cintola<br />
TRATTAMENTO<br />
• disinfestazione della biancheria, bagni detergenti energici
PEDICULOSI DEL CAPILLIZIO<br />
PEDICULUS CAPITIS ADULTO<br />
• bianco-grigiastro, la femmina è lunga 3-4 mm, il<br />
maschio è più piccolo, ha 3 paia di zampe munite di<br />
artigli<br />
• la femmina depone e attacca le uova (lendini) sui<br />
capelli, in media 7-8 uova al giorno<br />
• dall'uovo dopo 8 giorni nasce una ninfa che giunge alla<br />
maturità in 8 giorni<br />
• gli adulti succhiano il sangue dall'ospite iniettando la<br />
saliva che provoca il prurito
PEDICULOSI DEL PUBE<br />
• Pediculus pubis ha l'aspetto di un minuscolo granchio ovalare di colore<br />
bianco-grigiastro, di dimensioni 2x1,5 mm è fornito di un primo paio di<br />
arti sottili e di due paia più grandi con cui si aggrappa saldamente al pelo<br />
• Si localizza elettivamente in regione<br />
genito-pubica ma può risalire alla<br />
regione addomino-pettorale e alle<br />
ascelle<br />
• Nei bambini si localizza alle ciglia e sopracciglia<br />
• La trasmissione è per lo più diretta, spesso come contagio sessuale, ma<br />
può essere mediata da biancheria
ZECCHE<br />
• Le zecche sono parassiti presenti normalmente<br />
su animali da cortile (cani, pecore etc.) e che<br />
occasionalmente pungono l’uomo inserendo la<br />
testa nella cute e succhiandone il sangue<br />
• Alla asportazione del parassita permane un’area<br />
eritematosa, edematosa poco dolente perche’ la<br />
zecca inietta un anestetico pertanto può anche<br />
rimanere dei giorni attaccata alla cute<br />
• La gran parte dei pazienti guarisce senza esiti,<br />
mentre altri possono venire infettati: Borreliosi,<br />
febbre ricorrente, rickettsiosi
Rickettiosi e Borreliosi<br />
– Pediculus corporis: TIFO PETECCHIALE (rickettsia<br />
prowazeki)<br />
– P.corporis: FEBBRE RICORRENTE EPIDEMICA (Borrelia<br />
recurrentis)<br />
– Pulce del topo: TIFO MURINO (rickettsia mooseri)<br />
– Dermacentor : FEBBRE DELLE TRINCEE (rickettsia<br />
rickettsii)<br />
– Rhipicephalus sanguineus: FEBBRE BOTTONOSA<br />
MEDITERRANEA (rickettsia conori)<br />
– Ixodes dammini-pacificus: M. DI LYME (Borrelia<br />
burgdorferi)
Rickettiosi<br />
• Le rickettsie vengono classificate tra i batteri ed i virus avendo<br />
caratteristiche degli uni e degli altri<br />
• Vengono trasmesse da artropodi (vettori)<br />
• Incubazione di 2-3 settimane<br />
• INIZIO: nella sede della puntura compaiono Maculo-papule<br />
vescicolo-colle che vanno incontro a necrosi (TACHE- NOIRE)<br />
adenopatia satellite<br />
• Successivamente puo’ comparire:<br />
– Rash maculopapuloso con evoluzione petecchialeemorragica<br />
– Febbre , malessere, cefalea<br />
– Encefalite, miocardite
RICKETTSIOSI<br />
TIFO<br />
– Epidemico o esantematico (dal pidocchio dell’uomo)<br />
Rash: Torace , Spalle , Ascelle con estensione centrifuga in 2 gg,<br />
risparmio di viso, collo e palmoplantare<br />
– Endemico (dalla pulce del topo)<br />
Rash: Torace , Spalle , Ascelle con estensione centrifuga in 2 gg,<br />
risparmio di viso, collo e palmoplantare<br />
TIFO TROPICALE (da acari nel sud-est asiatico)<br />
Rash: Addome e torace<br />
FEBBRE Q<br />
FEBBRE DELLE TRINCEE
Rickettsiosi<br />
FEBBRE MACULOSA O EMORRAGICA<br />
– Rocky mountain (zecca Dermacentor)<br />
Rash:Avambraccia e gambe con estensione centripeda al<br />
tronco e poi palmoplantare<br />
– Febbre bottonosa o Mediterranea (zecca Ripicephalus)<br />
Rash: addome, tronco, cosce con estensione centrifuga e<br />
palmoplantare<br />
– Rickettsial Pox (Acaro del topo)<br />
Rash: addome, tronco, cosce<br />
– Altre forme endemiche
BORRELIOSI<br />
• Le Borrelie sono spirochete trasmesse dal<br />
pidocchio umano (Febbre ricorrente epidemica)<br />
- B. Recurrentis<br />
zecche Ornithodoros (febbre ricorrente endemica)<br />
- differenti B.<br />
zecche Ixodes (M. di Lyme)<br />
- B. Burgdorferi
Febbre ricorrente epidemica ed endemica<br />
• Diffuse in tutto il mondo<br />
• CLINICA<br />
febbre elevata, cefalea, letargia<br />
Nause e vomito<br />
fotofobia<br />
Meningismo<br />
epatosplenomegalia<br />
30% rash maculo-papuloso<br />
• DIAGNOSI: Sierologica<br />
• TERAPIA: Tetracicline o Cloramfenicolo
M. di Lyme (Borreliosi)<br />
1) ERYTHEMA CHRONICUM MIGRANS<br />
2) Interessamento viscerale secondario:<br />
- neurologico<br />
- articolare<br />
- cardiaco<br />
3) Manifestazioni cutanee tardive:<br />
- linfocitoma cutaneo benigno<br />
- Acrodermatite cronica atrofizzante
TABELLA
TABELLA
FIGURA
LEISHMANIASI
DEFINIZIONE<br />
• La Leishmaniasi è una zoonosi in cui i<br />
serbatoi e gli insetti vettori (ed il protozoo che<br />
ospitano) variano a seconda dell’area<br />
geografica di appartenenza
CLASSIFICAZIONE
FIGURA
FIGURA
1-4 um<br />
2-3 um<br />
IMMAGINI
SERBATOI<br />
• ANIMALI “SERBATOIO”:<br />
Cane - Volpe - Armadillo - Gerbillo - Procione<br />
- Bradipo - Sciacallo - Topi - Criceti
CANE/UOMO
• Ulcere<br />
• Noduli<br />
Lesioni dermatologiche nella Leishmaniasi canina<br />
•Pustole<br />
• Dermatite desquamativa
ENDEMIA<br />
ENDEMIA: 82 Paesi<br />
(21 nuovo mondo, 61 vecchio mondo)<br />
Notifica obbligatoria: 32 Paesi<br />
POPOLAZIONE A RISCHIO: 350.000.000<br />
n. Casi: 12.000.000 (600.000 nuovi casi/anno)<br />
Patologia in aumento per flussi migratori e turistici
L Cutanea<br />
L Cutaneo-mucosa<br />
L Viscerale<br />
DIFFUSIONE NEL MONDO
Epidemiologia (Leishmaniasi canina)<br />
• Lazio 12,9% (Roma) 42,7% (Civitavecchia)<br />
• Liguria 37,4%<br />
• Puglia 14,4%<br />
• Sardegna 49,8%/56,2%<br />
• Sicilia 39,4%<br />
• Toscana 24,9% (Firenze e Grosseto)<br />
Monte Argentario<br />
» 24% cani infetti<br />
» 15% popolazione test Leishmanina + (43% popolazione 45/55<br />
anni)
Epidemiologia (Insetti Vettori)<br />
• Lutzomya<br />
• Phlebotomus<br />
Ph. Perniciousus, Ph. Sergenti, Ph. Major, Ph. Ariasi, Ph.<br />
Pappatasii, Ph. Perfiliewii,
ZIMODEMI<br />
• Le sottospecie di Leishmania vengono distinte per<br />
mezzo della mobilità elettroforetica degli isoenzimi del<br />
protozoo suddividendo e classificando gli Zimodemi<br />
tramite una sigla MON ed un numero.<br />
• In Italia sono stati rilevati 16 zimodemi
INCIDENZA<br />
• In Abruzzo circa 1 Phlebotomus Perfiliewi su<br />
200 è infettato da Leishmania<br />
» Maroli et al. Trans R Soc Trop Med Hyg. 1987
• La Leishmaniasi è in aumento in Venezuela<br />
con circa 60.000 nuovi casi l’anno<br />
» Arch Inst Pasteur Tunis 1993<br />
HIV e Leishmaniasi<br />
• 2-7% pazienti HIV+<br />
9 differenti zimodemi
Leishmania e Sistema<br />
immunitario dell’ospite<br />
• La Leishmania è un parassita intracellulare<br />
(macrofago) obbligato<br />
• Ligandi cellulari macrofago-parassita permettono la<br />
fagocitosi della Leishmania<br />
• Il bilanciamento tra risposta Th1 e Th2 favorisce (Th2-<br />
CD4) o protegge (Th1-CD8) dall’infezione
• Leishmania Infantum<br />
Leishmaniasi cutanea<br />
Mediterraneo, Medio-oriente, Cina, Asia<br />
• Leishmania Major<br />
Asia, Africa<br />
• Leishmania Tropica<br />
Asia, Africa<br />
• Leishmania Aethopica<br />
Centro-Africa
Leishmania Infantum<br />
(vettore Phlebotomus Papatasii o Perfiliewi)<br />
• Zone esposte (viso, braccia)<br />
• 90% lesione unica<br />
Nodulo di alcuni cm.<br />
Nodulo-squamocrostoso<br />
Cicatrice Visceralizzazione<br />
• Varietà: SECCA - UMIDA - CHELOIDEA -<br />
INFILTRATIVA - CRONICA
Leishmaniasi Mucocutanea<br />
(vettore:Lutzomyia)<br />
• Endemica nell’America centrale e Meridionale<br />
(L. Brasiliensis, Mexicana, Peruviana etc.)<br />
• Lesioni cutaneomucose nodulo-ulcerative<br />
con interessamento tardivo delle mucose e<br />
della cartilagine
Leishmaniasi Viscerale<br />
(L. Donovani ed Infantum) (vettore:Phlebotomus)<br />
• Mediterraneo, America del Sud, India e Africa)<br />
• Organi del sistema reticoloendoteliale<br />
(Milza - Fegato - Midollo osseo)<br />
» Febbre elevata e poi intermittente<br />
» Epatosplenomegalia, linfoadenomegalia<br />
» diarrea<br />
» epistassi<br />
» pancitopenia<br />
» diffusa pigmentazione e xerosi cutanea
Diagnosi<br />
- citologico<br />
-istologia
Terapia<br />
• PROFILASSI<br />
• Pentamidina (Pentostan)<br />
• N-metilglucamina (Glucantim)<br />
intralesionale o sistemico
TABELLA
INSETTI<br />
DITTERI (un paio di ali) pungono tramite un apparato buccale<br />
ZANZARE<br />
Dermatosi eritemato-pomfoide causata dalla puntura<br />
SIMULIDI E MOSCHE<br />
Miasi: nodulari, nodulo-foruncoloidi,<br />
migranti e lineari<br />
ONCOCERCOSI: da Larve di mosca nera le<br />
microfilarie si accumulano nel derma e Nel<br />
sistema linfatico con prurito e lesioni nodulari<br />
ed infine interessamento oculare fino alla cecità<br />
COLEOTTERI<br />
Pederosi: eruzione 12-72 ore dopo il contatto con il<br />
coleottero nelle regioni in cui è stata rilasciata la<br />
pederina, una potente tossina con azione vescicante<br />
CANTARIDOSI.: dovuta alla Lytta Vescicatoria per il<br />
rilascio di cantaridina un liquido particolarmente irritante
INSETTI<br />
• IMENOTTERI (due paia di ali)<br />
pungono tramite pungiglioni<br />
FORMICHE<br />
Il morso di formiche, specie quelle rosse, induce un intenso dolore con<br />
eritema ed edema della zona<br />
API, VESPE E BOMBI<br />
La puntura da imenotteri induce un intenso dolore con eritema ed<br />
edema dell’area con ipersensibilità individuale. Nei soggetti allergici ad<br />
alcuni antigeni iniettati con la puntura possono indurre shock<br />
anafilattico<br />
TARLI<br />
alcuni parassiti dei tarli del legno (scleroderma) possono<br />
occasionalmente pungere l’uomo presentando piccoli pomfi urenti
CIMICI<br />
CIMICI (5mm X 3mm)<br />
Cimex lectularius (letto) è la specie più comune.<br />
Possiedono ali rudimentali ma non possono volare.<br />
La femmina, a temperature intorno a 10°, può sopravvivere<br />
senza cibo anche oltre un anno.<br />
Attaccano occasionalmente l'uomo: le lesioni compaiono<br />
qualche ora dopo la puntura simili a punture d’insetto ma<br />
con decorso lineare o ravvicinato.<br />
il prurito compare successivamente.
PULCI<br />
Pulex irritans Insetto di piccole<br />
dimensioni, ospiti di animali (Cane<br />
e Gatto) privi di ali, idonei al salto<br />
(oltre 30 cm). Oltre 1500 specie.<br />
Punge in prevalenza gli arti inferiori<br />
ma non rimane in sede in quanto<br />
non predilige l’uomo come ospite<br />
Il morso delle pulci provoca la<br />
comparsa di lesioni eritematopomfoidi,<br />
molto pruriginose,<br />
centrate da un piccolo punto<br />
emorragico, dovuto all'azione<br />
anticoagulante della saliva.
TUNGIASI<br />
• La Tunga penetrans è una pulce presente nei<br />
paesi tropicali specie sulla sabbia o nei<br />
deserti<br />
• La femmina necessita di parassitare un<br />
animale (maiali, cani, mucche, uomo) per<br />
completare il ciclo biologico nutrendosi di<br />
sangue<br />
• penetra nella cute e forma una lesione<br />
nodulare al cui centro è visibile la parte<br />
posteriore della pulce<br />
• unica terapia è l’asportazione
LEPIDOTTERI<br />
Le lepidotterosi sono dermatiti provocate da alcune specie di<br />
farfalle notturne, o meglio dal pelo dei bruchi da cui esse si<br />
trasformano<br />
PROCESSIONARIA: le lesioni sono lineari se c’è un contatto<br />
diretto o diffuse in caso il pelo sia trasportato dal vento
DERMATITI DA RAGNI<br />
I ragni utilizzano un veleno neurotossico per immobilizzare le prede (altri<br />
artropodi). Il veleno di alcuni ragni è anche dermotossico e necrotizzante o<br />
ad attività emolitica<br />
I più temibili e talora mortali:<br />
- famiglia Theridiidae, genere Latrodectus (vedove nere)<br />
- famiglia Loxoscelidae, genere Loxosceles<br />
Le tarantole europee causano lesioni edematose,<br />
dolorose con modesti disturbi generali<br />
TARANTOLA MALMIGNATTA
DERMATITI DA CENTOPIEDI-MILLEPIEDI<br />
I centopiedi sono artropodi presenti in tutto il mondo<br />
Prediligono luoghi caldo-umidi e il buio (sotto i sassi)<br />
Il loro corpo molto allungato è diviso in numerosi segmenti ognuno dei quali è<br />
dotato di un paio di zampe<br />
I centopiedi si difendono liberando da appendici presenti sul capo sostanze<br />
velenose e dermotossiche<br />
Soltanto le grandi specie tropicali sono dannose e attaccano quando vengono<br />
disturbate
DERMATITI DA SCORPIONI<br />
Gli scorpioni pungono le loro vittime per immobilizzarle e poi nutrirsene.<br />
Nelle regioni temperate (Italia) vivono specie la cui puntura arreca scarsa<br />
sintomatologia all'uomo<br />
Le specie tropicali sono temibili per il loro veleno che, oltre a dolorose lesioni<br />
cutanee, può provocare una sintomatologia generale e raramente la morte