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Infezioni Vaginali: quali sono i sintomi e come si curano?

Infezioni Vaginali: quali sono i sintomi e come si curano?
Ultima modifica 26.04.2024
INDICE
  1. Cosa sono
  2. Trasmissione e Contagio
  3. Sintomi
  4. Prevenzione
  5. Candida albicans
  6. Gardnerella vaginalis
  7. Mycoplasma hominis
  8. Trichomonas vaginalis
  9. Herpes Genitale

Cosa sono

Infezioni Vaginali: Cosa sono?

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Le infezioni vaginali sono condizioni di natura infettiva che interessano la vagina e la vulva della donna.
Le infezioni vaginali possono essere dovute a batteri, funghi, parassiti e virus; l'elenco dei microrganismi che le causano comprende anche gli agenti causali di importanti malattie sessualmente trasmissibili, come la clamidia, la gonorrea, la tricomoniasi e l'herpes genitale.
Se diagnosi e terapia sono tempestive, la maggior parte di esse ha un decorso benevolo, senza complicanze; alla luce di ciò, ai primi sintomi e segni di un'infezione vaginale è bene contattare immediatamente il proprio medico o il ginecologo di fiducia e fissare un appuntamento.
Secondo le statistiche, il 90% dei casi di infezione vaginale riguarderebbe donne in età riproduttiva.

Questo articolo si propone di descrivere alcune caratteristiche salienti delle infezioni vaginali, come le cause, le vie di contagio, i sintomi e la prevenzione; inoltre, fornisce informazione dettagliate in merito a più comuni agenti causali.

Vaginosi Batterica e Vaginite Infettiva: le differenze

Quando si parla di infezioni vaginali, è doveroso distinguere due varianti di queste condizioni: la vaginosi batterica e la vaginite infettiva.

Vaginosi Batterica: Cos'è?

La vaginosi batterica è un'infezione vaginale caratterizzata da una profonda alterazione delle diverse popolazioni di batteri che normalmente popolano la vagina e che vivono in una condizione di equilibrio reciproco (microflora vaginale o, come la definisce oggi la ricerca scientifica, microbioma vaginale).
A ricoprire un ruolo chiave nell'insorgenza della vaginosi batterica è la diminuzione dei lattobacilli, batteri fondamentali a mantenere in equilibrio i microrganismi batterici potenzialmente patogeni, come Gardnerella vaginalis e Mycoplasma hominis (a un calo dei lattobacilli segue un aumento di questi batteri). Ciò spiega la prevenzione si basi su strategie atte a preservare il microbioma vaginale, come il mancato abuso di antibiotici, l'evitare di usare detergenti aggressivi, l'uso di probiotici specifici ecc.
Qualsiasi donna può sviluppare una vaginosi batterica; tuttavia, sono più a rischio coloro che:

È da segnalare, inoltre, che sulla comparsa della vaginosi batterica può influire anche lo stress psicofisico.

Vaginite Infettiva: Cos'è?

Il termine "vaginite" indica l'infiammazione della vagina.
Quindi, la vaginite infettiva è l'infiammazione della vagina conseguente all'azione di un'agente infettivo.

Tra le cause di vaginite infettiva, figurano batteri (vaginite batterica), funghi (vaginite fungina), parassiti (vaginite parassitaria) e virus (vaginite virale).

I principali batteri responsabili di vaginite sono i già citati Gardnerella vaginalis e Mycoplasma hominis; a questi è doveroso aggiungere Neisseria gonorrhoeae e Chlamydia trachomatis, in quanto responsabili di due importanti malattie sessualmente trasmissibili (rispettivamente gonorrea e clamidia).

La vaginite fungina è tipicamente dovuta a Candida, in particolare a Candida albicans (ma non bisogna dimenticare anche il ruolo di Candida tropicalis e Candida krusei.

Il parassita maggiormente associato a vaginite parassitaria è Trichomonas vaginalis; questo parassita è l'agente eziologica della tricomoniasi, un'importante malattia sessualmente trasmissibile.

Infine, i virus più spesso implicati nella vaginite virale sono Herpes simplex 1 (HSV1) e Herpes simplex 2 (HSV2); questi virus sono anche gli agenti causali dell'herpes genitale, una comune malattia a trasmissione sessuale.

Diversi fattori espongono alla vaginite infettiva; tra questi, figurano:

  • La promiscuità sessuale senza protezioni;
  • L'assunzione inappropriata di antibiotici;
  • L'uso di indumenti troppo aderenti e di biancheria intima in materiale sintetico non traspirante;
  • L'eccessivo ricorso alle lavande vaginali e l'utilizzo di detergenti di scarsa qualità;
  • L'elevato consumo di dolci (questo fattore può essere determinante nell'insorgenza della vaginite da funghi, Candida in particolare).
Per approfondire: Vaginosi Batterica: Cos'è, Cause e Terapia

Trasmissione e Contagio

Infezioni Vaginali: Come si Trasmettono?

Le infezioni vaginali sono trasmissibili da persona a persona.

Le possibili vie contagio sono diverse.
Sicuramente, il rapporto sessuale non protetto è una delle principali, specie nel caso di malattie sessualmente trasmissibili come gonorrea, clamidia, tricomoniasi e herpes genitale; la trasmissione delle infezioni vaginali, tuttavia, può avvenire anche mediante l'uso promiscuo di asciugamani intimi, biancheria intima, saponi per l'igiene intima e lenzuola

Sintomi

Infezioni Vaginali: i Sintomi

La precisa sintomatologia di un'infezione vaginale varia in funzione dell'agente causale che l'ha provocata.

In generale, le infezioni vaginali possono provocare:

Prevenzione

Come prevenire le Infezioni Vaginali?

Diversi comportamenti aiutano a prevenire le infezioni vaginali.

Innanzitutto, è fondamentale ricorrere all'uso del preservativo in occasione di rapporti sessuali con partner poco conosciuti o a rischio d'infezione.

In secondo luogo, è bene:

  • evitare l'assunzione di antibiotici, salvo diversa indicazione del medico curante;
  • utilizzare con criterio soltanto detergenti intimi di qualità;
  • non ricorrere troppo spesso a lavande vaginali; non condividere asciugamani e saponi per l'igiene intima;
  • non condividere lenzuola o biancheria intima;
  • asciugare le parti intime con accuratezza dopo ogni lavaggio o doccia;
  • evitare l'eccessivo consumo di dolci;
  • non indossare d'abitudine indumenti troppo aderenti o biancheria intima in materiale sintetico.

Infine, nell'ambito della prevenzione della candidosi e delle altre infezioni opportunistiche, si segnala l'importante contributo derivante dal mantenere un equilibro sano del microbiota vaginale; possono aiutare a sostenere questo equilibrio l'uso appropriato di probiotici, una dieta equilibrata e l'evitare di alterare il pH vaginale con prodotti aggressivi.

 

Mantenere un equilibrio sano del microbiota vaginale è fondamentale per prevenire le infezioni vaginali. L'uso appropriato di probiotici, una dieta equilibrata e l'evitare di alterare il pH vaginale con prodotti aggressivi possono aiutare a sostenere questo equilibrio. Questo aspetto è particolarmente rilevante nella prevenzione della candidosi e altre infezioni opportunistiche.

 

Candida albicans

Candida albicans: Cos’è?

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Candida albicans è un micete del genere Candida che, in gran parte della popolazione, vive in simbiosi con la microflora batterica presente sul corpo umano, senza recare alcun danno.
In condizioni a essa favorevoli, tuttavia, tale microrganismo prolifera indiscriminatamente, rendendosi protagonista di una processo infettivo più o meno rilevante (le condizioni favorevoli comportano la trasformazione di Candida albicans da microorganismo commensale ad opportunista).

L'infezione da Candida albicans è detta candida o candidosi.

Per approfondire: Candida Vaginale: Cause, Sintomi e Terapia

Candida albicans: Cause e Contagio

A favorire la proliferazione patogena di Candida albicans a livello vaginale sono, principalmente, quelle condizioni che compromettono la microflora batterica presente sul corpo umano e quelle che causano immunodepressione.
Tra le condizioni capaci di pregiudicare la microflora batterica e connesse a infezioni vaginali da Candida, spiccano l'assunzione inappropriata di antibiotici e l'eccessivo utilizzo di detergenti intimi; tra le condizioni responsabili di immunodepressione, invece, figurano l'AIDS, l'uso di farmaci immunosoppressori o corticosteroidi, la chemioterapia, il diabete mellito e alcune carenze vitaminiche.

È da segnalare che sembra esserci un'associazione anche tra l'insorgenza della candidosi vaginale e circostanze come la gravidanza, la terapia ormonale a base di estrogeni e l'utilizzo della pillola anticoncezionale estroprogestinica.

Le infezioni vaginali provocate da Candida albicans sono trasmissibili per via sessuale, tramite l'utilizzo promiscuo di asciugami, saponi intimi e biancheria, e per via materno-fetale.

Candida albicans: Sintomi della Candida Vaginale

L'infezione vaginale da Candida albicans provoca: bruciore circoscritto, dispareunia, dolore durante la minzione, eritema localizzato, ipersensibilità, perdite vaginali biancastre simili a ricotta, prurito intenso e continuo.

Candida albicans: la Cura della Candida Vaginale

La terapia delle infezioni vaginali da Candida albicans si basa sulla somministrazione orale di antifungini, associati ad una cura locale specifica (applicazione di creme, pomateovuli specifici) e ad un'integrazione di fermenti lattici per il ripristino della flora batterica intestinale. Nonostante, di primo acchito, la terapia per la cura delle infezioni da candida possa sembrare piuttosto semplice, in realtà non sempre risulta così: infatti, la Candida tende a recidivare, manifestando ferocemente i propri sintomi. Per questo motivo, la prevenzione, specie dopo aver contratto l'infezione per la prima volta, risulta indispensabile per minimizzare il rischio di ricadute.

Per approfondimenti: leggi l'articolo sui farmaci per la cura della candidosi vaginale e quello sui farmaci per la cura delle micosi vaginali.

Il trattamento delle infezioni vaginali da Candida albicans si basa, innanzitutto, sull'impiego di farmaci antimicotici, ossia medicinali dallo specifico potere anti-fungino; in secondo luogo, prevede l'astensione temporanea dall'attività sessuale e un'attenzione particolare per igiene personale (uso di detergenti delicati) e alimentazione (integrazione di fermenti lattici; evitare il consumo di dolci; ecc).

La cura delle infezioni vaginali da Candida albicans è solo in apparenza semplice: Candida albicans, infatti, tende a recidivare, soprattutto nei soggetti a rischio.
Al termine delle terapie, quindi, è molto importante mettere in pratica scrupolosamente le norme di prevenzione indicate contro le infezione da questo fungo:

Per approfondimenti, si consiglia la lettura degli articoli:

Gardnerella vaginalis

Gardnerella vaginalis: Cos’è?

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Gardnerella vaginalis è il nome di un batterio di comune riscontro nella flora microbica della vagina.
Conosciuta anche come Gardnerella, Gardnerella vaginalis può diventare, in presenza di condizioni favorevoli, una possibile causa di vaginiti e vaginosi batteriche.
Secondo alcune fonti, le infezioni da Gardnerella vaginalis sarebbero due volte più frequenti di quelle sostenute da Candida albicans.

Per approfondire: Gardnerella vaginalis: Contagio Sintomi e Terapia

Infezioni da Gardnerella vaginalis: le Cause

Nella donna adulta, a favorire le infezioni vaginali da Gardnerella vaginalis sono fattori come la promiscuità sessuale, l'abuso di antibiotici, l'uso di contraccettivi meccanici intrauterini come la spirale, l'eccessivo ricorso a lavaggi vaginali e la scarsa igiene intima.

Gardnerella: i Sintomi

Da studi epidemiologici è emerso che oltre la metà delle infezioni vaginali sostenute da Gardnerella vaginalis decorra in modo completamente asintomatico; ciò spiega per quale ragione molte donne colpite non si rendono nemmeno conto del processo infettivo.

Nella porzione restanti di casi, Gardnerella vaginalis comporta un'alterazione del pH vaginale, bruciore, irritazione vulvare e perdite vaginale bianco-grigiastre maleodoranti (odorano di pesce).

Gardnerella vaginalis: la Cura

Poiché Gardnerella vaginalis è un batterio, le infezioni vaginali a esso correlate richiedono una terapia antibiotica.
Gli antibiotici usati tipicamente contro Gardnerella vaginalis sono il metronidazolo e la clindamicina.
Seguire scrupolosamente le indicazioni del medico in merito alle dosi e alla durata della terapia antibiotica è fondamentale non solo per una guarigione rapida, ma anche per evitare spiacevoli complicanze. È doveroso, infatti, ricordare che il mancato trattamento tempestivo delle infezioni da Gardnerella vaginalis più gravi può sfociare in complicazioni rilevanti, quali malattia infiammatoria pelvica, alterazioni a livello del collo dell'utero e sterilità.

Mycoplasma hominis

Mycoplasma hominis: Cos’è?

Mycoplasma hominis è un batterio del genere Mycoplasma, che, come Gardnerella vaginalis, può far parte dei microrganismi costituenti la flora microbica della vagina.

Mycoplasma hominis è generalmente innocuo; se però qualcosa altera l'equilibrio la flora microbica vaginale, può prendere il soppravvento sugli altri microrganismi e dar avvio a un'infezione locale più o meno severa (in sostanza, agisce in modo analogo a Gardnerella vaginalis).

Quando è causa d'infezione, Mycoplasma hominis si trasforma da commensale a opportunista.

Mycoplasma hominis: le Cause di Contagio

Nella donna adulta, le infezioni vaginali da Mycoplasma hominis sono associate a promiscuità sessuale, abuso di antibiotici e riduzione delle difese immunitarie.

È da segnalare, inoltre, che sembra esserci un collegamento tra le infezioni vaginali da Mycoplasma hominis e alcune problematiche della gravidanza, come per esempio il parto pretermine.

Lo sapevi che…

Le donne incinte con un'infezione da Mycoplasma hominis possono trasmettere questa infezione al figlio, al momento del parto.

Mycoplasma hominis: i Sintomi

Le infezioni vaginali sostenute da Mycoplasma hominis provocano prurito intimo, bruciore e secrezioni vaginali anomale.

Considerati che i sintomi sopraccitati sono comuni alla maggior parte delle infezioni genitali, è importante la diagnosi differenziale, per distinguere l'infezione da Mycoplasma hominis da gonorrea, clamidia ecc.

Se gravi e non trattate adeguatamente, le infezioni vaginali da Mycoplasma hominis possono sfociare nella già citata malattia infiammatoria pelvica; inoltre, nelle donne incinte, possono favorire complicanze, come la gravidanza ectopica, parto prematuro e aborto.

Mycoplasma hominis: la Cura

Il trattamento delle infezioni vaginali da Mycoplasma hominis prevede una terapia antibiotica.
Tra gli antibiotici usati tipicamente, figurano l'azitromicina e la doxiciclina.

Trichomonas vaginalis

Trichomonas vaginalis: Cos’è?

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Trichomonas vaginalis, o semplicemente Trichomonas, è un protozoo flagellato, quindi un parassita unicellulare dotato di appendici filamentose che gli consentono di muoversi nella aree di insediamento.

Trichomonas vaginalis è l'agente causale della tricomoniasi, una delle malattie sessualmente trasmissibili più comuni al Mondo.

Per approfondire: Trichomonasi: Contagio, Sintomi e Cura

Trichomonas e Tricomoniasi: le Cause di Contagio

Nella maggior parte dei casi, le infezioni vaginali da Trichomonas vaginalis sono la conseguenza di rapporti sessuali non protetti con partner infetti; più raramente, dipendono dall'uso promiscuo di asciugami per l'igiene intima, giocattoli sessuali, biancheria intima e servizi igienici.

Nel procurare le infezioni vaginali, Trichomonas altera la flora microbica, competendo in particolare con i lattobacilli, i quali hanno un'importante azione difensiva nei confronti dei microrganismi patogeni.

Trichomonas vaginali: i Sintomi della Tricomoniasi

L'infezione vaginale scatenata da Trichomonas vaginalis non sempre si manifesta con sintomi rilevanti.

Quando la tricomoniasi è particolarmente severa, il pH vaginale aumenta fino ad un valore lievemente alcalino (quando, invece, dovrebbe essere leggermente acido), e provoca sintomi come bruciore e prurito vulvare, dispareunia, dolore durante la minzione e perdite vaginali anomale (giallastre o verdognole, maleodoranti, schiumose).

Trichomonas vaginalis: la Cura della Tricomoniasi

Per la cura delle infezioni vaginali da Trichomonas trovano impiego alcuni derivati dell'imidazolo (o imidazoli), tra cui il metronidazolo e il tinidazolo.

È da segnalare che anche il partner sessuale dovrebbe sottoporsi alla medesima terapia, anche in caso di assenza di sintomi.

È raccomandazione dei medici, infine, l'astensione dall'attività sessuale fino alla completa guarigione.

Per approfondimenti: leggi l'articolo sui farmaci per la cura della tricomoniasi.

Herpes Genitale

Herpes Genitale: Cos’è?

L'herpes genitale è la malattia sessualmente trasmissibile dovuta, nel 70-90% dei casi, al virus herpes simplex di tipo 2 (HSV-2) e, nella restante percentuale di casi (10-30%), al virus herpes simplex di tipo1 (HSV-1)

Nella donna, l'herpes genitale può essere associata a infezione vaginale.

Per approfondire: Herpes Genitale: Contagio, Sintomi e Terapia

Herpes Genitale e Infezioni Vaginali: le Cause del Contagio

Le infezioni vaginali dovute a HSV-1 o HSV-2 riconoscono nei rapporti sessuali non protetti con partner affetti da herpes genitale le loro tipiche cause scatenanti.

In presenza di immunodepressione, stress psicofisico o promiscuità sessuale, le probabilità di trasmissione dell'herpes genitale aumentano.

Lo sapevi che…

Gli agenti causali dell'herpes genitale sono gli stessi dell'herpes labiale (con la differenza che nell'herpes labiale è più spesso coinvolto HSV-1).

Herpes Genitale e Infezioni Vaginali: i Sintomi

L'infezione vaginale ha HSV-1 o HSV-2 è responsabile della formazione, direttamente in vagina e/o sulla vulva, di piccoli puntini rossi o vescicole biancastre, i quali, dopo qualche giorno, tendono a lasciare spazio a ulcere dolorose.

Talvolta, a questi segni abbastanza tipici dell'infezione, si aggiungono anche sintomi come prurito, disagio e bruciore.

È da segnalare che, in alcuni casi, l'infezione vaginale da herpes genitale non causa alcun disturbo evidente, pertanto risulta asintomatica.

Herpes Genitale e Infezioni Vaginali: le Cure

In presenza di infezioni vaginali sostenute HSV-1 o HSV-2, il trattamento prevede il ricorso a farmaci antivirali, come l'aciclovir o il valaciclovir, da assumere per via sistemica o per via topica.
Questi medicinali non permettono di curare specificatamente l'infezione virale, ma si limitano soltanto a ridurre i sintomi e a velocizzare la guarigione (non esiste ancora una cura specifica contro l'herpes genitale).

Come nel caso della tricomoniasi, anche in un contesto di infezione vaginale da HSV-1 o HSV-2 è importante che la terapia antivirale riguardi anche il partner sessuale della paziente.

Un intervento terapeutico tempestivo è fondamentale per accorciare sensibilmente i tempi di guarigione delle infezioni vaginali da HSV-1 o HSV-2.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza