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Lampyris noctiluca
Femmina di Lampyris noctiluca
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Coleopteroidea
Ordine Coleoptera
Sottordine Polyphaga
Infraordine Elateriformia
Superfamiglia Elateroidea
Famiglia Lampyridae
Sottofamiglia Lampyrinae
Tribù Lampyrini
Genere Lampyris
Specie L. noctiluca
Nomenclatura binomiale
Lampyris noctiluca
Linnaeus, 1767

Lampyris noctiluca Linnaeus, 1767 è un coleottero appartenente alla famiglia Lampyridae.[1] Assieme ad altre specie di questa famiglia è comunemente chiamata lucciola.

Descrizione

Maschio
Femmina

Lampyris noctiluca presenta un vistoso dimorfismo sessuale.

Il maschio è alato, con il corpo e le appendici giallastre, il pronoto giallastro, dotato di una grande macchia scura, le elitre bruno opaco, talvolta giallastre lungo i bordi e la sutura.

La femmina ha invece aspetto larviforme ed è priva di ali. Può arrivare a 25 mm di lunghezza. Il pronoto è simile a quello del maschio, mentre i segmenti addominali sono bruni scuri e orlati di rosa.

La femmina può emettere luce per ore, il maschio solo per brevi istanti.[senza fonte]

Biologia

A differenza delle più comuni lucciole, le Lampyris noctiluca compaiono spesso in individui isolati. I maschi volano alla loro ricerca emettendo lampi di luce. Le femmine, molto più rare e difficili da vedere, strisciano al suolo facendosi notare per la loro luminosità.

Luminescenza

Femmina adulta (sinistra)
Stesso esemplare luminescente (destra)

Tra le 10 e le 12 di sera, nei mesi di giugno e luglio, le femmine larviformi si spostano in una zona in cui possono essere viste e raggiunte da un maschio, e attivano la luminescenza dei tre segmenti terminali, sollevandoli per metterli bene in vista. La luce emessa è di un bel verde brillante e rimane accesa per due ore circa, se non arriva un maschio; dopodiché la femmina si ritira nel suo nascondiglio, e riemergerà la notte successiva. Questo rito si può ripetere per 10 notti consecutive.[senza fonte]

Le sostanze chimiche coinvolte nella produzione di luce sono la luciferina e la luciferasi, la cui composizione esatta è condizionata geneticamente, producendo sottili variazioni da individuo a individuo. In questa trasformazione chimica, quasi tutta l'energia viene trasformata in luce, e solo il 2% viene disperso in calore. Il maschio può percepire questa luce da 15 metri di distanza.[senza fonte]

Larve

Larva di Lampyris noctiluca

Le larve vivono per due o tre anni, cibandosi prevalentemente di chiocciole e limacce. La preda viene attaccata a morsi, iniettandole un fluido digestivo marrone tossico. Il fluido agisce lentamente, paralizzando la vittima e trasformando parte di essa in una pappina marrone, che la larva risucchia. In alcuni casi la vittima riesce a trascinarsi via e a sopravvivere al pasto.[senza fonte]

La larva attacca lumache che sono spesso 200 volte il proprio peso[senza fonte], e si attiva nelle stesse ore di maggior attività delle prede, ossia di notte e in condizioni climatiche umide. La larva muta quattro o cinque volte nel corso della propria esistenza. Durante l'inverno si nascondono in posti riparati, al buio e vanno in ibernazione, per poi risvegliarsi in primavera.[senza fonte]

Note

  1. ^ (EN) Taxon details: Lampyris noctiluca, in Fauna Europaea version 2.6.2, Fauna Europaea Web Service, 2013. URL consultato il 3 gennaio 2019.

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