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Addio a Fernando Botero, pittore anticonformista delle voluminose rotondità

E’ stato il simbolo della body positivity e dell'amore per il non conformismo all’insegna della pesantezza di corpo e della leggerezza di spirito

di Francesca Vertucci

2' di lettura

Si è spento a novantun anni il celebre artista colombiano Fernando Botero, nella sua casa del Principato di Monaco, dopo aver lottato tenacemente contro una forte polmonite. Famoso per le sue figure voluttuose, tondeggianti, talvolta “ingombranti”, Botero è stato pittore e scultore simbolo della floridità colombiana insieme a scrittori del tenore di Gabriel García Márquez o dell'artista messicano Diego Riviera. Fondatore della corrente del boterismo, ha reso protagoniste delle sue opere figure extra-large, donne e uomini che riempiono e dominano gli spazi con assoluta joie de vivre.

Addio al grande artista colombiano Fernando Botero

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La sua pittura rimanda agli echi di Piero della Francesca, basti ricordare i celebri Ritratti di Federico da Montefeltro e della moglie Battista Sforza del 1472, presenti agli Uffizi di Firenze, ma con l'aggiunta della rotondità e della mastodonticità dell'attualissima Jenny Saville in opere come Propped, battuta per la cifra record di 9,5 milioni di sterline da Sotheby's Londra, sovvertendo i comuni canoni di bellezza femminili. É infatti un invito al non conformismo, quello di Botero, un realismo magico e fuori scala che non nega la persona, ma la aumenta di dimensione e spessore, letteralmente.

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Oggi, 15 settembre, si compiange la morte di un pittore che incarna il simbolo di chi si gode la vita ad ampie pennellate: con pesantezza di corpo, ma leggerezza di spirito. Le figure di Botero non sono mai corrucciate o tristi, ma sempre seraficamente dipinte in un (grande) posto giusto.

Medellìn

Nato nel 1932 a Medellìn, in Colombia, si appassiona - viaggiando per l'Italia e la Spagna - di tutta l'arte di Tiziano e Goya, e dell'arte rinascimentale di Michelangelo, Mantegna e Raffaello. Celebre la sua opera Monna Lisa all'età di dodici anni, esposta al MoMA di New York e l'amore per le avanguardie parigine, prima di trarre ispirazione per il suo stile inconfondibile.

Pietrasanta

Gli ultimi anni li passa nel suo studio a Pietrasanta, innamorandosi perdutamente della Versilia, sua seconda casa.

Un addio a un artista che ha cambiato per sempre la storia dell'arte, perché – come sosteneva Márquez in uno dei suoi scritti - “la fama è una signora molto grassa che non dorme con te, ma quando ti svegli è sempre lì a guardarti ai piedi del letto”.


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