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La donnola nel Cilento

La donnola (Mustela nivalis) è un piccolo mammifero carnivoro della famiglia dei Mustelidi, che vive in diversi continenti e ambienti. In Italia, sono presenti due sottospecie di donnola, che si distinguono per la taglia e il colore del mantello: la Mustela nivalis minuta, continentale, e la Mustela nivalis boccamela, mediterranea. Quest’ultima è diffusa nel Cilento, dove ha un ruolo importante nell’ecosistema e nella cultura del territorio.

Caratteristiche morfologiche ed ecologiche

E’ un animale di taglia piccola, che presenta un corpo allungato e cilindrico con gambe corte. La coda è relativamente breve e termina con un ciuffo di peli. Il pelo è di colore fulvo sul dorso e bianco-grigio sul ventre. Alcune popolazioni montane assumono una colorazione bianca in inverno, come l’ermellino, è un predatore molto abile e tenace, che si nutre principalmente di roditori, uccelli e insetti. Ha una vista acuta e un udito sensibile, che le consentono di localizzare facilmente le sue prede. È anche molto territoriale e segna il suo dominio con secrezioni odorose.


La donnola si riproduce una volta all’anno, tra marzo e luglio. La gestazione dura circa 35 giorni e la femmina partorisce da 3 a 8 cuccioli in una tana foderata di pelo. I piccoli sono ciechi e sordi alla nascita, ma si sviluppano rapidamente e diventano indipendenti dopo circa due mesi, è un animale molto adattabile e può vivere in diversi ambienti, dal bosco alla campagna, dalla montagna alla pianura.

Nel Cilento, è presente in tutto il territorio, sia nelle aree interne che costiere. Qui trova rifugio nelle macchie mediterranee, nei boschi misti di querce e castagni, nei prati e nei coltivi.

Relazione con l’uomo

Questo mustelida ha un ruolo importante nell’ecosistema cilentano, in quanto contribuisce a controllare le popolazioni di roditori e altri animali nocivi per l’agricoltura. Tuttavia, la donnola è anche oggetto di persecuzione da parte dell’uomo, che la considera una minaccia per il pollame e il piccolo bestiame.

Per questo motivo, la donnola è protetta dalla legge italiana, che ne vieta la caccia e il commercio. Inoltre, la donnola è inserita nella lista rossa della IUCN come specie a rischio minimo, ma che richiede una maggiore attenzione per la conservazione del suo habitat.

Come proteggere il pollame.

Di seguito vedremo alcuni metodi e suggerimenti non cruenti adatti a proteggere le galline e i piccolo animali dagli attacchi di questo predatore.

– Mantenere pulito il pollaio e l’area circostante, eliminando rifiuti, residui di cibo e possibili rifugi per i roditori, che possono attirarle.

– Chiudere le galline all’interno delle gabbie durante la notte, quando sono più attive e aggressive.

– Rinforzare la recinzione del pollaio con una rete metallica o con fogli di stagno, che gli impediscano di entrare attraverso le fessure o di rosicchiare il legno.

– Mettere il pollaio su pile o su una base di cemento, per evitare che le donnole scavino dei tunnel sotterranei per accedere al pollaio.

– Usare dei repellenti naturali o chimici, come l’aceto, il peperoncino, l’olio di menta piperita o dei prodotti specifici, da spruzzare intorno al pollaio per tenerle lontane.

– Installare dei dissuasori sonori o luminosi, come delle campane, delle radio o delle luci intermittenti, che possano spaventarle e farle desistere dall’attacco.

– Chiedere ‘l’aiuto’ di animali domestici, come cani o gatti, che possano sorvegliare il pollaio e scacciarle in caso di necessità.

Ricordiamoci che la donnola è un animale affascinante e misterioso, che merita rispetto e tutela. Nel Cilento, è parte integrante della cultura e della storia del territorio, dove ha ispirato leggende e tradizioni. Per esempio, nella mitologia cilentana, la donnola è associata alla figura della donna, come simbolo di astuzia e bellezza.

redazione

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