Aviazione

Il nuovo volo dell’aeroporto: «Sarà una palestra di ricerca»

Via libera di Berna alla trasformazione dell’infrastrutura di Lodrino da militare a civile, un passo a cui in Riviera si è lavorato per anni – L’ampliamento delle attività esistenti può proseguire, come lo sviluppo del Centro di competenza sui droni: Stefano Rizzi (DFE) vede un orizzonte europeo – Intervista a Enzo Giannini, presidente dello Swiss Drone Base Camp
L'aeroporto di Lodrino cambia pelle. © Ti-Press/Davide Agosta
Simone Berti
11.01.2023 17:00

Quando nel 2006 il Dipartimento federale della difesa in fase di riorganizzazione decise di concludere la propria lunga presenza all’aeroporto di Lodrino concentrando le attività di volo a Magadino, l’allora sindaco Carmelo Mazza si attivò subito per salvaguardare in qualche modo una realtà che per decenni aveva dato il pane a numerose famiglie della regione. Da quel momento si cominciò a porre le basi di quanto si raccoglie ora. Lo ha ricordato oggi, mercoledì, il sindaco di Riviera Alberto Pellanda nell’incontro con la stampa in cui è stata ufficializzata la trasformazione da militare a civile dell’aerodromo che il Comune ha acquisito dalla Confederazione in diritto di superficie per 99 anni, con l’obiettivo dapprima di mantenere e poi di sviluppare la vocazione aeronautica dell’area.

Il giorno dell’Epifania a Berna è infatti stata rilasciata l’attesa autorizzazione al Comune per gestire in proprio l’infrastruttura, coordinando le attività di volo e sviluppando un Parco tecnologico nell’ambito dell’aeronautica, con particolare attenzione al mondo dei droni in piena espansione. Il tutto con la supervisione del Comune tramite la sua Riviera Airport SA appositamente creata a questo scopo: un passaggio che sembrerebbe facile ma che ha invece richiesto «un iter lungo e complesso», non senza impasse nelle trattative con Berna, ha sottolineato ancora Alberto Pellanda definendosi ora «un sindaco felice». Si tratta di un progetto strategico dell’autorità locale, forse il più importante e sicuramente quello in cui ha investito maggiormente negli anni sia in tempo che in soldi, tra ristrutturazione degli spazi e sforzi per attirare nuove realtà imprenditoriali.

«Sarà un percorso lungo»

Ma cosa succede adesso, concretamente? Il rilascio della concessione al Comune permetterà alle aziende già oggi basate all’aeroporto di Lodrino di contare sulla continuità delle attività aeronautiche. Ma secondo i promotori dell’iniziativa la trasformazione dell’aeroporto da militare a civile apre pure lo spazio alle stesse ditte per nuovi progetti e nuove possibilità di sviluppo. Nel corso dell’anno appena iniziato dovrebbero infatti iniziare i lavori per l’ampliamento del centro elicotteri di Heli-TV SA e la costruzione di un nuovo hangar da parte di Ruag, il maggior datore di lavoro dell’area.

Il consolidamento delle attività storicamente già presenti è stato sottolineato in particolare da Luca Trisconi, presidente della Riviera Airport SA, il quale ha poi aggiunto come ora si tratta di permettere lo sviluppo di quelle insediatesi nel frattempo e di attrarne di nuove: «Sarà un percorso lungo». Un percorso in cui non mancherà il supporto del Cantone che, tramite il Gran Consiglio, nel maggio del 2020 ha concesso un aiuto di 3 milioni di franchi per il risanamento e la manutenzione straordinaria degli immobili e per l’adeguamento delle infrastrutture. Quello in corso è un progetto a cui quindi crede pure Bellinzona: il direttore della Divisione dell’economia del DFE, Stefano Rizzi, si è complimentato per la tenacia dimostrata dagli attori coinvolti nel raggiungimento dell’obiettivo e ha immaginato Lodrino come punto di riferimento nel campo dei droni a livello non solo svizzero ma addirittura europeo. L’iniziativa, ha aggiunto, si inserisce per altro nella strategia del Consiglio di Stato per lo sviluppo economico, contribuendo all’aumento della forza innovativa del Cantone e delle sue aziende.

Pionieri dell’innovazione

I droni, appunto. È questa nicchia relativamente recente ed in pieno sviluppo che rappresenta l’atout del Parco tecnologico rivierasco e la sua grande novità. Lo «Swiss Drone Base Camp» (SDBC) in attività a Lodrino costituisce il primo Centro di competenze nell’ambito dello Switzerland Innovation Park, iniziativa federale sviluppata in Ticino dalla Fondazione Agire in stretta collaborazione con le industrie ed il mondo accademico. Costituirà la piattaforma per la ricerca e lo sviluppo di concetti innovativi nel campo dei droni, appunto, con l’aeroporto rivierasco come sede.

Lodrino, dove oggi si sono già insediate cinque aziende per un totale di una quindicina di impieghi, sarà «una palestra di ricerca», ha affermato il direttore della Fondazione Agire Lorenzo Ambrosini. Qui, ha spiegato, si potranno migliorare le conoscenze in vari ambiti, tra cui la sicurezza dell’interazione tra uomo e macchina, le azioni di soccorso in zone impervie, il trattamento di dati ed immagini con focus sulla privacy. Una palestra, quindi, ma pure un agorà, ha detto da parte usando un’altra metafora Enzo Giannini, presidente del Centro di competenza sui droni (il già citato SDBC). Una piazza, dunque, un luogo d’incontro tra gli specialisti del settore, «perché le basi di questo esperimento sono poste, ma poi dovranno essere le aziende a portare avanti le idee, unendo conoscenze ed energie».

Stefano Rizzi (Cantone), Alberto Pellanda (Riviera), Enzo Giannini (Centro competenze droni), Lorenzo Ambrosini (Fondazione Agire) e Luca Trisconi (Riviera Airport SA). © Ti-Press/Davide Agosta
Stefano Rizzi (Cantone), Alberto Pellanda (Riviera), Enzo Giannini (Centro competenze droni), Lorenzo Ambrosini (Fondazione Agire) e Luca Trisconi (Riviera Airport SA). © Ti-Press/Davide Agosta

«Traffico e soccorsi, ecco come i droni ci danno una mano»

Enzo Giannini, lei presiede il Centro di competenze sui droni di Lodrino: quante aziende e quanti impieghi sono arrivati sinora?
«Al momento le aziende sono cinque, per una quindicina di posti di lavoro. Si tratta comunque di numeri sempre in evoluzione».

Premettendo che già l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali è un successo, quali sono i risultati concreti raggiunti?
«Finora non abbiamo sviluppato nuovi droni, sensori o processi. Si è cominciato a individuare i progetti possibili e il modo in cui lavorare insieme. Sono state fatte attività di istruzione e sviluppata la rete di contatti. Però, appunto, al momento non c’è un prodotto o un progetto terminato, proprio perché il Centro è in fase di costruzione. Comunque si sta lavorando».

Parlando dell’uso potenziale dei droni, in prospettiva, quali sono gli sviluppi nel mondo del lavoro e nel miglioramento del benessere della popolazione?
«Anzitutto il drone permette di muoversi in maniera sicura nelle zone pericolose o di effettuare operazioni che non si possono fare con un elicottero o un aereo. Permette ad esempio di far fronte ai problemi generati dal traffico motorizzato: abbiamo sempre più difficoltà di mobilità e il drone può essere una delle soluzioni, come nella fornitura dei prodotti ordinati online. E poi c’è il mondo del soccorso e del salvataggio, con risultati già tangibili considerando ad esempio che la Rega tramite un’azienda con cui collaboriamo ha sviluppato una soluzione per superare alcune difficoltà incontrate sul campo».

Di cosa si tratta concretamente?
«È un drone che estende la capacità d’intervento dell’elicottero per motivi di sicurezza, in sostanza laddove il velivolo non può intervenire a causa del meteo o della conformazione del territorio, si pensi alle valli particolarmente strette. Attraverso dei sensori, il drone può inoltre effettuare le ricerche anche ad un livello più vicino al terreno, e con costi meno elevati rispetto a quelli richiesti da un elicottero».

Quali sono invece, a suo parere, i possibili effetti perversi di tali tecnologie?
«Come tutte le tecnologie, anche questa può essere utilizzata bene o male. Il drone può essere usato anche per trasportare armi o esplosivi, o per fare spionaggio militare i industriale, e per uccidere: la guerra in Ucraina lo ha mostrato molto bene».

Enzo Giannini, da una vita nel mondo dell'aviazione, presiede lo Swiss Drone Base Camp di Lodrino. © Ti-Press/Davide Agosta
Enzo Giannini, da una vita nel mondo dell'aviazione, presiede lo Swiss Drone Base Camp di Lodrino. © Ti-Press/Davide Agosta