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Sanguisughe: cosa sono e in che modo vengono usate come terapia in medicina

Le sanguisughe sono degli invertebrati simili ai lombrichi, utilizzati sin dalla notte dei tempi come terapia in medicina. Scopri assieme tutto quello che c'è da sapere sull'argomento, se vivono in Italia, come sono fatte, in che modo e con che terapie vengono utilizzate negli ospedali, ma soprattutto per curare quali malattie.
di Alba Giuliani
Sanguisughe: cosa sono e in che modo vengono usate come terapia in medicina

Le sanguisughe, conosciute anche col nome di "mignacce", sono degli invertebrati simili ai lombrichi che vengono usati sin da epoca remota come terapia in medicina. Tutt'oggi le sanguisughe vengono sfruttate negli ospedali per cardiopatie, problemi di diabete e altre patologie.

Le sanguisughe, che vivono anche Italia, incidono la pelle delle loro vittime, i mammiferi, e ne succhiano il sangue, loro principale fonte di nutrimento. In che modo allora riescono ad esserci utili e a curarci? Scopriamolo assieme!

Sanguisughe

Cosa sono le sanguisughe? Esistono anche in Italia?

Le sanguisughe hanno imparato ad apprezzare il sangue come loro principale fonte di sostentamento. Per spostarsi nuotano o sfruttano le estremità del corpo, dotate di ventose. Una volta avvistata la preda, vi si attaccano con forza grazie a una combinazione di muco e suzione, per poi perforare la pelle con la loro bocca a forma di Y, munita di tre denti capaci di incidere la cute.

La sanguisuga, a questo punto, inietta una sostanza anticoagulante tramite la saliva, che le permette di nutrirsi fino a 40 minuti mantenendo intatta la circolazione del sangue: è proprio questo che la rende un aiuto prezioso negli ospedali! Quando la sanguisuga morde la sua vittima non le provoca dolore perché la sua saliva contiene un vero e proprio anestetizzante, anch'esso utile per le terapie mediche.

Per chi si domandasse se le sanguisughe esistono anche in Italia, la risposta è sì: in Italia ne esistono circa 30 specie, di cui però solo tre succhiano il sangue dei mammiferi e sono molto rare. La più diffusa è la Haemopis, che si nutre quasi solo di piccole lumache. In generale, le sanguisughe vivono nelle regioni intertropicali e in particolare nelle zone paludose, fuggendo però da quelle inquinate.

Le sanguisughe che troviamo generalmente negli ospedali, tuttavia, sono quelle appositamente allevate per uso terapeutico.

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Che genere di terapia si pratica con le sanguisughe in medicina?

Le sanguisughe erano usate come terapia in medicina persino nel lontano Egitto. Raggiunsero tuttavia il massimo della loro popolarità e diffusione nella metà dell'Ottocento, quando venivano utilizzate per praticare il salasso.

Per molto tempo, poi, le sanguisughe non vennero più sfruttare, per tornare oggi a vivere una nuova popolarità e, sebbene manchino delle fonti scientifiche rigorose in proposito, la terapia che le utilizza ha sempre dato buoni risultati.

La saliva delle sanguisughe contiene sostanze dalle qualità antinfiammatorie, anestetizzanti e anticoagulanti come l'irudina e l'eglina. La si usa infatti in diverse operazioni di microchirurgia per evitare la formazione di coaguli di sangue e morte dei tessuti. Questo trattamento si chiama hirudoterapia.

La capacità di fluidificare il sangue della saliva delle sanguisughe è utile anche ai pazienti affetti da diabete o da malattie cardiache e la principale specie utilizzata in queste terapie è l'Hirudo Medicinalis, la sanguisuga officinale.

Possiamo quindi dire che, in linea generale, le sanguisughe sono utili come terapia antidolorifica, antinfiammatoria o per migliorare la circolazione del sangue tramite l'effetto anticoagulante e l'allargamento vascolare. Di solito si ricorre alle sanguisughe quando il paziente non sopporta i medicinali, oppure gli stessi non hanno funzionato o, ancora, si vuole evitare di operare.

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Per quali malattie può essere utile una terapia con le sanguisughe?

Come abbiamo visto, le sanguisughe possono essere utilizzate con ottimi risultati per trattare malattie cardiovascolari (vene varicose in primis), malattie come artrosi e artiti (per via del loro effetto antidolorifico), infiammazioni muscolari o dei tendini, malattie reumatiche, contratture, gomito del tennista.

Le sanguisughe possono essere utili inoltre in caso di disturbi della pelle, da ematomi a semplici foruncoli. Sono state utilizzate come terapia anche in caso di acufene, malattie metaboliche, neurologiche, ipertensione, fascite plantare.

La terapia consiste semplicemente nel poggiare le sanguisughe sulla parte del corpo interessata. La sanguisuga morderà la pelle senza provocare particolare dolore, ma solo una leggera puntura. A quel punto comincerà a succhiare il sangue, circa 10-20 millimetri di sangue, rilasciando allo stesso tempo la loro saliva benefica.

Dopo un'ora, le sanguisughe smetteranno da sé di succhiare il sangue. Per ragioni d'igiene, vengono di solito soppresse subito dopo il trattamento.

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Terapia con sanguisughe: controindicazioni ed effetti collaterali

La terapia con le sanguisughe ha numerosi vantaggi: questi animali non trasmettono malattie, non lasciano cicatrici e sono tollerate dal nostro organismo. Esistono tuttavia degli effetti collaterali possibili. In base alla propria sensibilità si possono verificare dopo la terapia infiammazioni, gonfiori, sensazione di calore. Si tratta tuttavia di effetti benefici dovuti al miglioramento della circolazione: non c'è quindi da preoccuparsi!

Sarebbe meglio evitare, però, di procedere a una terapia con sanguigughe se si soffre di disturbi della coagulazione del sangue a causa di medicamenti ed emofilia; in caso di assunzione di imunosoppressori, ulcera gastrica o infiammazione delle mucose; se si soffre di anemia, immunodeficienza, disturbi nella cicatrizzazione, oppure se si è in gravidanza o si hanno le mestruazioni. E questa forse era solo una delle cose che non sapevi a proposito del ciclo...