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Il Municipio di Bellinzona ha fatto conoscere la propria posizione in merito alla mozione (presentata lo scorso 2 marzo dal gruppo MPS-POP-Indipendenti) che, ricordiamo, chiede:

  1. L’istituzione di un dicastero per l’uguaglianza e la parità;
  2. La creazione di un ufficio comunale per la parità di genere che abbia essenzialmente lo scopo di promuovere campagne di informazione e di prevenzione sulle tematiche relative alla discriminazione di genere e di monitorare costantemente la situazione delle discriminazioni di genere sia all’interno dell’amministrazione comunale che in generale sul territorio comunale.
  3. Lo sviluppo e il potenziamento di strutture pubbliche alle quali le donne si possano rivolgere per consulenza professionale, giuridica, sociale e psicologica

Il Municipio infatti, in una comunicazione inviata alle mozionanti qualche giorno fa, dichiara irricevibile la mozione senza specificare le ragioni di questa irricevibilità: se non, genericamente, che l’oggetto della mozione non rientrerebbe nelle competenze del Legislativo Comunale.

Posizione assai strana poiché presupporrebbe l’impossibilità da parte del Consiglio comunale di proporre, appunto attraverso lo strumento della mozione, di prendere delle iniziative, creare strutture, sviluppare determinate politiche, etc.: tutti compiti, invece, che a noi pare siano proprio di competenza del Consiglio Comunale.

Il gruppo MPS-POP-Indipendenti ritiene che dietro questa posizione formale del Municipio, si celi la volontà (più volte palesata in questi anni sia attraverso alcune decisioni collettive, sia attraverso atteggiamenti individuali di alcuni municipali) di non considerare la lotta all’oppressione di genere una questione politica degna di nota. Non sorprende che venga da un Municipio composto da soli uomini, rudi e temerari uomini che, come si sa, hanno persino sfidato le regole del distanziamento sociale per poter intrattenere tra di loro a cena.

Ancora una volta ci si cela dietro presunte regole formali per evitare di entrare nel merito di proposte che potrebbero portare a un cambiamento di rotta importante nella gestione della città. Bellinzona avrebbe potuto essere il primo comune del Ticino a fare un passo importante verso il riconoscimento dei diritti delle donne, ma ormai abbiamo capito che le priorità di questo Municipio sono altre e non hanno a che fare con i diritti di cittadini e cittadine.

Un vero peccato; decisamente, per il Municipio di Bellinzona, il 14 giugno 2019 non ha avuto luogo!

L’MPS ha comunicato al Municipio che ritiene la mozione legittima e chiede che venga demandata ad una commissione e segua il suo iter.

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